Carla Cerutti
Leggi i suoi articoliSi annuncia ricco il programma di aste nazionali e internazionali dedicate al design e alle arti decorative del’900 nella prima metà di novembre. Boetto a Genova offre il 12 e il 13, nella consueta triade «Design Selected, Murano e Arti decorative del ’900», una nutrita quantità di lotti tra mobili, luci, ceramiche, vetri e metalli, creati dai nomi più noti, come Bugatti, Ponti, Borsani, Albini, i fratelli Castiglioni, Gae Aulenti, Gino Sarfatti, Ercole Barovier, Archimede Seguso, Paolo Venini, Carlo Scarpa e molti altri ancora, con stime allettanti da un minimo di 200 a un massimo di 9mila euro. Il 13 novembre Phillips terrà a Londra «The London Design Auction», vendita che intende celebrare il meglio del design del XX e XXI secolo con opere provenienti da significative collezioni private. Tra gli highlights, la poltrona (220-280mila sterline) dell’artista giapponese Seizô Sugawara, pioniere dell’antica e raffinata tecnica della lacca da lui importata intorno al 1905 nella Parigi ante Déco, insieme alla contemplativa «Fontaine Pleureuse» di François-Xavier Lalanne, disegnata nel 1983 ed eseguita nel 1985 in pietra con rampicanti d’edera e acqua corrente (200-300mila sterline). Molto importanti anche i progetti di Osvaldo Borsani e Lucio Fontana realizzati per Casa Kramer a Milano, tra i quali una versione semplificata (50-70mila sterline) della consolle con putti svolazzanti e drappi in legno intagliato e dorato battuta dalla stessa Phillips a Londra nel 2020 per oltre un milione di sterline.
Nello stesso giorno, Piasa offrirà a Parigi due aste interessanti: la prima è dedicata a Gio Ponti con opere, provenienti da una collezione privata, che vanno dall’Art Déco alla fine della carriera del celebre architetto milanese riflettendo l’evoluzione del suo stile e la sua influenza sul design moderno attraverso mobili, luci, ceramiche e oggetti decorativi in metallo. Tra i lotti di maggior spicco non poteva mancare una coppia di poltrone, dal noto modello con sostegni fortemente angolosi in noce tinto, realizzate da Ariberto Colombo intorno al 1949 (80mila- 120mila euro) e una parete attrezzata in quercia, ottone, vetro, legno e metallo laccato prodotta da Giordano Chiesa nel 1955 circa (80mila-120mila euro) Il secondo appuntamento è dedicato alle ceramiche disegnate da Aldo Londi per la storica manifattura Bitossi di Montelupo Fiorentino dal 1955 al 1992, tutte provenienti da una collezione del Novecento e offerte con stime da un minimo di 500 a un massimo di 6mila euro. Di forte impatto il catalogo dell’asta organizzata da Sotheby’s a Parigi il 14 novembre: una sequenza di 146 lotti che si apre con 17 opere di Alberto e Diego Giacometti e dei coniugi Lalanne, gli artisti al momento più ambiti dai collezionisti internazionali più facoltosi. Tra i top lot figurano, indubbiamente, la lampada da terra «Figura» detta anche «Testa di donna» del 1933 circa di Alberto Giacometti (200-300mila euro) e la «Table Grecque» del fratello Diegorealizzata intorno al 1965 e acquistata dall’attuale proprietario direttamente dall’artista (250-450mila euro). Tra le sculture più emblematiche di François-Xavier Lalanne risalta una coppia di «Singes Attentifs I et II» (1.500.000-2 milioni di euro), la «Grand Chevreuil» del 2005 (600mila-900mila euro) e «Capricorne I», realizzato nel 1991, simbolo della creatività di François-Xavier e del suo vivo interesse per la mitologia greca (800mila– 1 milione di euro). Della moglie Claude è presente un lampadario a dodici luci, pezzo unico in bronzo dorato, dalla particolare struttura vegetale (500-700mila euro). Arricchiscono la vendita grandi nomi dell’Art Déco francese, come Eugène Printz, Jean Dunand, Jacques Emile Ruhlmann e Armand-Albert Rateau, e del design contemporaneo internazionale, come Shiro Kuramata, Ingrid Donat, Tom Dixon ed Ettore Sottsass.
Alla ceramica italiana ed europea del 900 è, invece, dedicata l’asta organizzata da Marco Arosio per Cambi, a Milano, il 19 novembre: circa 240 lotti comprendenti esemplari a lustro dell’ungherese Zsolnay, sinuose figure in porcellana bianca di Rosenthal, grès e maioliche istoriate Liberty di Galileo Chini, Fantechi e La Colonnata, esempi futuristi dell’albisolese M.G.A., terrecotte maiolicate vietresi, lustri policromi del maestro faentino Pietro Melandri, numerose figurette della torinese Lenci, tra cui la «Zizi» con coppia di jack russell ideata da Helen König Scavini (5-6mila euro) ma, soprattutto, una serie di maioliche policrome di Gio Ponti per Richard-Ginori, tra cui un grande orcio del 1928 circa con decoro raffigurante tutti gli episodi della serie «La Venatoria» in smalto monocromo giallo bruno su fondo verde (18-25mila euro). Completano la tornata eleganti creazioni di Giovanni Gariboldi, asimmetriche forme angolose disegnate da Antonia Campi e una nutrita schiera di fantasiose ideazioni di Piero Fornasetti.
Altri articoli dell'autore
L’asta milanese di design riservava, tra gli altri, pezzi di Gio Ponti, Angelo Mangiarotti, Angelo Lelii, Luigi Caccia Dominioni, ma è il designer e noto vetraio francese che ha avuto la meglio su tutti
Il designer francese spazia tra mobili, oggetti e materiali, con un talento particolare per l’arte vetraria
Esemplari storici italiani e stranieri, alcuni ancora prodotti, arricchiscono la vendita milanese
Una settantina di sculture del visionario designer francese sono state vendute per quasi 60 milioni di dollari