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«Satiric Dancer» (1926) di André Kertész

© Estate of Andre Kertesz – RMN. Courtesy Christie’s - Lot 3B

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«Satiric Dancer» (1926) di André Kertész

© Estate of Andre Kertesz – RMN. Courtesy Christie’s - Lot 3B

Il XX secolo nelle aste di maggio a New York

Il peso della fotografia: Arbus, Avedon, Kertész, Mendieta e Weston

Chiara Massimello

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A New York inizia la settimana primaverile delle aste. Le tre maggiori Case internazionali presentano le opere dei più grandi artisti del Novecento e del Contemporaneo. Anche solo sfogliando i cataloghi si percepisce la potenza di fuoco del mercano americano rispetto a quello europeo e di Londra. I lotti più importanti sono, come sempre, nelle «Evening Sale», le aste della sera: Sotheby’s propone un «Concetto spaziale. La fine di Dio» di Lucio Fontana di colore giallo vivido, dalla collezione di Cindy e Howard Rachofsky, con una valutazione tra i 20 e i 30 milioni di dollari; Christie’s, una versione insolitamente grande (208 x 208 cm) dei «Fiori» di Andy Warhol, del 1964, stimata tra i 20 e 30 milioni di dollari e una grande tela di Jean-Michel Basquiat del 1982, «The Italian Version of Popeye has no Pork in his Diet» (prezzo su richiesta) che ci si aspetta superi i 30 milioni di dollari; da Phillips, è in asta un elegante ed enigmatico ritratto di Dora Maar del 1939, «Buste de femme au Chapeau» di Pablo Picasso, stimato tra 12milioni e 18milioni di dollari.

Tutte e tre le case d’asta propongono il loro meglio cercando segnali positivi dal mercato, molti dipinti, ma anche tante sculture, capolavori da collezioni private o da molto tempo lontani dalle vendite. Un segnale interessante, e da non sottovalutare, viene però da Christie’s che inserisce, in tutte e tre le sue aste della sera, importanti fotografie. Nel «21st Century Evening Sale» del 14 «, tra i 27 lotti in vendita, compare Diane Arbus (1923 - 1971) con «Identical twins (Cathleen and Colleen)» del 1966, fotografia stampata dall’artista tra il 1967 e il 1969, stimata tra 800mila e un milione e duecentomila dollari (ottocentomila dollari stima minima!) e la bellissima «Marylin Monroe» di Richard Avedon (1923 – 2004) del 1957, A.P. 2/2, tra 600mila e 800mila dollari, mentre nella super contemporanea asta dedicata alla Rosa de la Cruz Collection dello stesso giorno, nei 26 lotti, tra Feliz Gonzalez-Torres e Peter Doig, al lotto 11a, c’è l’artista di origine cubana, Ana Mendieta, scomparsa nel 1985 a 37anni, con «Guanaroca (Repuestrian sculptures)», realizzata nel 1981 in un’edizione di 3 esemplari, con una stima di 100mila – 150mila dollari.

«Shell (Nautilus)» (1927) di Edward Weston. © 2024 Center for Creative Photography, Arizona Board of Regents / Artists Rights Society (ARS), New York - Courtesy Christie’s Lot 7B

Il 16 maggio, tra i 35 lotti in asta «nella 20th Century Evening Sale», Georgia 0’Keeffe e René Magritte, ma al lotto 3, André Kertész (1894-1985) con «Satiric Dancer» del 1926, stimata 500mila – 700mila dollari (immagine che misura 9,5 x 7,6 cm: non c’è sempre bisogno di gigantismo) e al lotto 7, Edward Weston (1886-1958) con «Shell (Nautilus)», del 1927 (24,1 x 18,4 cm), stimata 800milaun milione e duecentomila dollari. Le immagini proposte da Christie’s sono tutte iconiche, con provenienze ben documentate e stampe impeccabili. La loro presenza, all’interno dei cataloghi newyorkesi dimostra ancora una volta come la fotografia, quando propone opere di grande qualità, si integri perfettamente con i capolavori della pittura e della scultura in un dialogo che non ha primi della classe, ma un interessante gioco di squadra.

Chiara Massimello, 13 maggio 2024 | © Riproduzione riservata

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