Towner Eastbourne, la galleria d’arte contemporanea della cittadina dell’East Sussex affacciata sulla Manica, ospita in occasione del suo centenario la mostra dei finalisti del Turner Prize 2023 (dal 28 settembre al 14 aprile ’24). Istituito nel 1984 in onore del pittore inglese JMW Turner, il premio consacra annualmente una star dell’arte britannica, elargendo al vincitore una somma di 25mila sterline.
Quattro, come di consueto, gli artisti finalisti di questa edizione, le cui rispettive pratiche, nelle parole di Alex Farquharson, direttore della Tate Britain e presidente della giuria, «indagano i contrasti e le contraddizioni della vita, trattando questioni di natura concettuale e politica con ardore, giocosità, sincerità e tenerezza, e celebrando spesso l’identità individuale e lo spirito comunitario».
Primo fra questi è Jesse Darling, noto per le sue installazioni precarie, riflesso della vulnerabilità del corpo umano e dell’instabilità delle strutture di potere. Le sue sculture celebrano l’inadeguatezza e l’errore, rivelando con gioco e poesia il caos e l’incoerenza della vita. Ghislaine Leung, un’altra scultrice, testa i limiti dello spazio espositivo sollevando interrogativi sul tempo, il lavoro e il piacere. Le sue opere prendono la forma di eleganti e minimali composizioni in cui fontane, baby monitor e strutture gonfiabili tradiscono un profondo risvolto ironico.
Sia Rory Pilgrim sia Barbara Walker, d’altro canto, esplorano il senso della comunità e temi di natura prettamente socio-politica. Nella performance «RAFTS», il primo riflette sugli anni della pandemia, attraverso un’azione corale realizzata in collaborazione con le comunità locali dei quartieri londinesi di Barking e Dagenham. Walker, invece, esamina lo scandalo della Windrush Generation attraverso una serie di ritratti monumentali dei suoi protagonisti. Il vincitore del premio verrà annunciato al Winter Gardens di Eastbourne il 5 dicembre 2023.