«Untitled (particolari da “Truisms”, “Inflammatory Essays”, “The Living Series”, “The Survival Series”, “Under a Rock”, “Laments” e “Child Text”)» (1989) di Jenny Holzer, New York, Solomon R. Guggenheim Museum

© 2023 Jenny Holzer. Foto: David Heald. © Solomon R. Guggenheim Foundation, New York

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«Untitled (particolari da “Truisms”, “Inflammatory Essays”, “The Living Series”, “The Survival Series”, “Under a Rock”, “Laments” e “Child Text”)» (1989) di Jenny Holzer, New York, Solomon R. Guggenheim Museum

© 2023 Jenny Holzer. Foto: David Heald. © Solomon R. Guggenheim Foundation, New York

Holzer occupa tutti i sei piani del Guggenheim

La storica (1989) installazione testuale a Led su tre livelli nel museo newyorkese torna raddoppiata, con dipinti, carte e sculture in pietra dagli anni Settanta ad oggi

Un’opera storica di Jenny Holzer torna al Guggenheim Museum in versione rinnovata e ampliata. Dal 17 maggio al 29 settembre viene presentata una rivisitazione dell’installazione testuale a Led che l’artista realizzò per il museo nel 1989, quando l’uso delle nuove tecnologie stava iniziando a entrare nell’arte e opere di questo genere erano un’assoluta novità. Intitolata «Jenny Holzer: Light Line», la nuova mostra presenta un’iterazione dell’opera originale passata alla storia come «Installazione per il Museo Solomon R. Guggenheim». 

L’installazione a spirale segue l’andamento dell’iconica rampa del museo progettato da Frank Lloyd Wright con testi colorati lampeggianti e cangianti. Trentacinque anni fa l’opera, allora considerata l’insegna più lunga al mondo, era stata montata su tre livelli della rampa, mentre in questa nuova versione i testi si svilupperanno su tutti i sei livelli, arrivando fino al lucernario e realizzando appieno la visione iniziale dell’artista statunitense, che alle scritte, visibili dall’atrio centrale, affida il compito di lanciare messaggi che si muovono sulla linea di confine tra provocazione e ispirazione. L’opera propone una selezione più ampia di scritti di Holzer, tra cui estratti dalle sue serie «Truisms» e «Inflammatory Essays», esplorando il potere del linguaggio, uno dei temi prediletti dell’artista. 

Nata nel 1950 in Ohio, Jenny Holzer ha sperimentato con una varietà di media, ma quello testuale, inteso per arrivare a tutti, resta il suo linguaggio più distintivo, che si è manifestato in diverse forme e con l’uso di diversi materiali, dai Led al marmo, in un gioco di interazioni in cui il significato delle parole viene modificato dal supporto scelto. La nuova installazione, sviluppata in stretta collaborazione con lo studio dell’artista, è stata anche oggetto di un progetto di ricerca del Guggenheim, i cui conservatori hanno cercato di riprodurre hardware e software dell’opera originale, documentando i progressi tecnologici compiuti negli ultimi trentacinque anni. La ricerca portata avanti per questa rivisitazione dell’opera servirà come base per futuri studi sulla conservazione e il recupero di opere che utilizzano la tecnologia come medium. Oltre all’opera a Led, è esposta una selezione di lavori di Jenny Holzer dagli anni Settanta ad oggi, compresi dipinti, opere su carta e sculture in pietra. 

Nella settimana di apertura, il museo proietta sulla propria facciata l’opera «For the Guggenheim», commissionata dal museo nel 2008. In occasione della mostra, viene pubblicato un libro d’artista contenente disegni e lavori preparatori per alcune delle sculture in pietra. 

Jenny Holzer durante l’allestimento della mostra nel 1989 al Solomon R. Guggenheim Museum di New York. Foto: Michele Perel. © Solomon R. Guggenheim Foundation, New York

Maurita Cardone, 15 maggio 2024 | © Riproduzione riservata

Holzer occupa tutti i sei piani del Guggenheim | Maurita Cardone

Holzer occupa tutti i sei piani del Guggenheim | Maurita Cardone