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Guadagnini: ecco la mia Quadriennale «storica»

Il presidente Luca Beatrice presenta i cinque curatori per l’edizione del 2025: Luca Massimo Barbero, Francesco Bonami, Emanuela Mazzonis di Pralafrera, Francesco Stocchi e Alessandra Troncone

Guglielmo Gigliotti

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La 18ma edizione della Quadriennale di Roma, in programma da ottobre 2025 al Palazzo delle Esposizioni di Roma, avrà cinque curatori: Luca Massimo Barbero, Francesco Bonami, Emanuela Mazzonis di Pralafera, Francesco Stocchi e Alessandra Troncone. Lo ha deciso il presidente della Fondazione La Quadriennale, Luca Beatrice, in intesa con i componenti del Cda, Katia Gruppioni, Clara Tosi, Lorenzo Zichichi e Giancarlo Abete. Dichiara Beatrice: «Il nostro Cda ha puntato su scelte insieme equilibrate ed eterogenee, mescolando esperienze di lungo corso a militanze nuove. La mostra rappresenterà uno spaccato sull’arte contemporanea italiana hic et nunc, dai curatori mi aspetto un contributo originale ed entusiasta».

Walter Guadagnini è il sesto curatore, fuori dalla compagine che si occuperà del presente, perché a lui (attuale direttore artistico di Camera-Centro Italiano per la Fotografia di Torino, già alla guida della Galleria Civica di Modena e curatore di numerose mostre di taglio storico) il Cda della Quadriennale ha dato l’incarico di occuparsi di una «sezione storica». Spiega il 63enne storico dell’arte bolognese, a lungo curatore del settore Fotografia di «Il Giornale dell’Arte»: «Sarà una mostra sull’importanza della Quadriennale nello scenario culturale e sociale italiano. Presenteremo opere di artisti del passato, assieme a documenti dell’Archivio Biblioteca della Quadriennale. Sarà quindi una mostra di ricerca. È importante essere partiti per tempo, abbiamo oltre un anno di intenso lavoro davanti a noi».

Qualcosa sugli altri curatori. Luca Massimo Barbero (Torino, 1963; vive a Venezia) conosce bene Roma per aver diretto il Macro dal 2009 al 2011. Oltre alle numerose curatele, è stato associate curator presso la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, e dirige l’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini della città lagunare. Francesco Bonami (Firenze, 1955; vive a New York e in Italia), già direttore artistico della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, ha curato nel 2003 la Biennale di Venezia, e tre anni prima Manifesta 3 a Ljubiana. Emanuela Mazzonis di Pralafera (Roma, 1980; vive in Lussemburgo) ha curato, tra le altre, una mostra sugli anni ’70 a Palazzo Reale di Milano nel 2012 e una sugli artisti dell’area del Mediterraneo al MaXXI nel 2013. Francesco Stocchi (Roma, 1975; vive a Roma) è direttore artistico del MaXXI dallo scorso settembre, dopo una lunga esperienza in Olanda come curatore del Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam. È anche direttore del «Foglio Arte». Alessandra Troncone (Napoli, 1984), docente di Storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, è già dal 2022 parte del team curatoriale della Quadriennale.

Da sinistra: Alessandra Troncone, foto: Antonio Picascia; Emanuela Mazzonis; Francesco Bonami; Francesco Stocchi, foto: Andrea Panegrossi; Luca Massimo Barbero, foto: Lorenzo Palmieri

Guglielmo Gigliotti, 31 maggio 2024 | © Riproduzione riservata

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