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Olga Scotto di Vettimo
Leggi i suoi articoliBorgo medievale della Baronìa, nella parte centro-orientale della Sardegna, in provincia di Nuoro, costruito in pietra, e straordinariamente devoto, Galtellì, 2.371 abitanti, scommette su cultura, storia, paesaggi, sport. Il piccolo paesino ospitò, tra gli altri, il premio Nobel Grazia Deledda, che qui ambientò il romanzo Canne al vento. Non a caso a Galtellì sorge un parco letterario lungo il centro del paese, iscritto nei Parchi letterari d’Italia. Borgo autentico certificato, Bandiera arancione del Touring Club Italiano, negli ultimi anni il paese è cresciuto in modo esponenziale valorizzando la cultura e i paesaggi e diventando sempre più attrattivo per le attività sportive di ogni tipo, dall’escursionismo all’arrampicata e non solo.
Da anni si susseguono varie iniziative volte a sottolineare le potenzialità del territorio e le azioni da mettere in campo per la crescita della comunità, del turismo e dell’attrattività. Si possono visitare bellezze naturalistiche come il Monte Tuttavista e Sa Preta istampata, la casa del pittore Zizzu Pirisi Scanu, il Castello di Pontes, le domus de janas, le chiese e il Cristo Miracoloso che nel 2024 ha celebrato i suoi 400 anni. Il centro storico custodisce antiche confraternite, cori tipici, bontà enogastronomiche, un museo etnografico, case caratteristiche e importanti chiese fra cui l’ex Cattedrale di San Pietro, di origine medievale, che conserva un interessante ciclo di affreschi romanici, ma anche la Chiesa di Santa Maria delle Torri (attuale Santissimo Crocifisso) dove è custodito un crocifisso ligneo: costruita in stile gotico nel 1500, sostituì la trecentesca chiesetta di Santa Maria delle Torri, troppo piccola per accogliere i fedeli richiamati dal Cristo, e oggi è meta di pellegrini da tutta Europa. Vi sono poi la Chiesa della Beata Vergine Assunta (XVI secolo), la Chiesa di Santa Croce (XV secolo), la Chiesa di San Francesco (XVII secolo), l’antico convento dei padri mercedari risalente al 1600, cinque chiese in poco più di un chilometro quadrato. Di rilevante interesse anche le chiese campestri di San Giovanni del XVII secolo, la coeva chiesa dedicata alla Vergine Itria e quella intitolata a Santa Caterina del secolo successivo.
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