Autentica e bellissima, magicamente estranea ai flussi turistici di massa, la città toscana che diede i natali a Giorgio Vasari nel 1511 ne ricorda i 450 anni dalla morte, avvenuta a Firenze il 27 giugno 1574, con il vasto programma di manifestazioni «Arezzo. La città di Vasari». Da maggio 2024 a febbraio 2025 un programma di dieci mostre, integrato da itinerari turistico-culturali estesi al territorio e una ricca proposta di eventi collaterali, rende omaggio all’illustre concittadino e alle testimonianze pubbliche e private di un’attività di architetto, pittore e storico dell’arte tanto versatile da avergli meritato da parte di Antonio Paolucci la definizione di «primo Ministro della cultura della storia». Promotori della manifestazione sono Comune di Arezzo e Fondazione Cr Firenze con Fondazione Guido d’Arezzo, cui dal 2018 è affidata dal Comune la gestione delle attività culturali, in collaborazione con Direzione regionale musei della Toscana e Gallerie degli Uffizi. Il comitato scientifico è presieduto da Carlo Sisi.
Fondamentale occasione di rilancio di luoghi oggi non sufficientemente noti ai visitatori, come il Museo Casa Vasari, la bella casa affrescata, dall’incantevole giardino pensile, in cui Vasari visse con la giovane moglie Niccolosa Bacci, o il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna che ne conserva il monumentale dipinto su tavola «Il Convito di Ester e Assuero» (1549), il progetto vedrà il suo apice con la grande mostra internazionale, curata da Cristina Acidini e dedicata al tema dell’allegoria, «Giorgio Vasari. Il teatro delle virtù» (30 ottobre-2 febbraio 2025, Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna) nel cui ambito avverrà peraltro l’eccezionale prestito da parte del Museo Archeologico Nazionale di Firenze del celebre bronzo etrusco della Chimera, rinvenuto nel 1553 durante la ricostruzione della mura aretine e subito acquisito da Cosimo I de’ Medici.
A inaugurare il programma espositivo dell’anno vasariano è però il 4 maggio la mostra «Per gloria dell’arte et honor degli Artefici: Vasari scrittore e artista immortale», curata da Elisa Boffa nella Biblioteca Comunale e strutturata in cinque sezioni che documentano le origini della famiglia e la formazione del giovane Giorgio, la sua opera di architetto e pittore e le diverse edizioni delle Vite. Altra mostra documentaria sarà, da settembre a febbraio, «Costruire un’immagine di sé: Giorgio Vasari attraverso le sue carte», curata da Ilaria Marcelli presso l’Archivio di Stato.
A giugno doppio evento inaugurale con «I Vasari “vasai” e il loro rapporto con la produzione ceramica aretina di età antica», che al Museo Archeologico Nazionale ripercorrerà il rapporto della famiglia Vasari con l’antica manifattura da cui il cognome deriva, oltre al grande tema mitologico dell’allegoria così caro a Vasari pittore. Alla Fraternita dei Laici Francesca Chieli curerà invece «Honorato e Gratiosa. La Loggia di Giorgio Vasari», illustrando genesi e sviluppo dell’impresa architettonica vasariana più significativa di Arezzo. Ancora l’architettura sarà protagonista da settembre a gennaio della mostra curata da Rossella Sileno al Museo di Casa Vasari, «Il disegno fu lo imitare il più bello della Natura. La casa, i disegni, le idee: Giorgio Vasari e la figura dell’intellettuale architetto».
Un focus sul monumentale dipinto conservato al Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna sarà infine offerto da settembre, a cura della direttrice Luisa Berretti, dalla mostra «Alcuna cosa fuor dell’uso comune. Il convito per le nozze di Ester e Assuero di Giorgio Vasari», mentre al Museo Orodautore Giuliano Centrodi inviterà in gennaio artisti e designer a creare gioielli ispirati all’illustre concittadino, da produrre nel celebre distretto orafo aretino.