Elena Goukassian
Leggi i suoi articoliIl 22 agosto gli Stati Uniti hanno restituito al governo messicano quasi 100 oggetti archeologici con una cerimonia di rimpatrio ad Alpine, in Texas. Rubati nel 2008 da una collezione privata e da un museo di Cuatro Ciénegas (una città a circa 300 km a nord-ovest di Monterrey), le antichità erano state sequestrate dagli agenti dell’Homeland Security Investigations (Hsi) nel 2009 e molte di esse erano state restituite nel 2012.
Gli oggetti, autenticati dall’Instituto Nacional de Antropología e Historia del Messico, comprendono punte di freccia, punte di lancia, una moneta d’argento spagnola e una statuetta di terracotta. «I pezzi restituiti oggi sono rari tesori di civiltà passate che dovrebbero essere goduti da tutti, non da pochi interessati solo a riempirsi le tasche», ha dichiarato in un comunicato Francisco B. Burrola, agente speciale dell’Hsi El Paso.
Ultimamente sono stati restituiti al Messico dagli Stati Uniti molti manufatti preispanici, come un incensiere e una statua di una tonnellata di un «mostro terrestre» olmeco. Questi sono stati in gran parte attribuiti al successo della campagna del presidente messicano Andrés Manuel López Obrador #MiPatrimonioNoSeVende («Il mio patrimonio non è in vendita»), che ha avuto una risonanza mondiale, come testimoniato dalla recente restituzione di oggetti da Germania, Austria e Paesi Bassi.
Negli ultimi 16 anni, più di 20mila oggetti rubati sono stati rimpatriati nei loro Paesi d’origine grazie alle indagini dell’Hsi. Si tratta di dipinti, sarcofagi, statue, monete, manoscritti miniati, tavolette cuneiformi, manufatti religiosi e disegni architettonici rubati alle comunità ebraiche durante l’Olocausto e restituiti a Italia, Iraq, Mali, India e Francia.
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