Image

Coppa «Nautica» (1925-27), di Gio Ponti. Società Ceramica Richard-Ginori. Museo Ginori, Sesto Fiorentino

Image

Coppa «Nautica» (1925-27), di Gio Ponti. Società Ceramica Richard-Ginori. Museo Ginori, Sesto Fiorentino

Gio Ponti, l’inventore del design italiano

Al Mic di Faenza oltre 200 tra ceramiche, vetri, arredi e disegni dell’architetto milanese

Carla Cerutti

Leggi i suoi articoli

Architetto e designer di fama internazionale, promotore della produzione seriale di qualità e, al contempo, attento osservatore ed estimatore della tradizione artigianale italiana, Gio Ponti è stato oggetto di numerose mostre, in Italia e all’estero, ma «Gio Ponti, inventore del Made in Italy», nel Mic-Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza dal 17 marzo al 13 ottobre, intende sottolineare soprattutto il suo ruolo fondamentale nella creazione del Made in Italy, un vero e proprio deus ex machina del design italiano.

La mostra, a cura di Stefania Cretella, espone in 14 sezioni oltre 200 opere, tra ceramiche, vetri, arredi e disegni, attraverso le quali viene analizzato, dal 1922 al 1978, il lavoro di Gio Ponti in relazione alla sua visione dell’abitare e di un nuovo vivere moderno, promulgato con una febbrile attività in tutti i settori: dall’editoria, con le riviste «Domus» e «Stile», alle mostre, prima fra tutte l’itinerante «Italy at Work. Her Renaissance in Design Today» tenutasi negli Stati Uniti tra il 1950 e il 1953, dalla ceramica al vetro, dai metalli alle stoffe, ai mobili, all’illuminazione, alla progettazione di edifici pubblici e privati, per non dimenticare l’ideazione del Compasso d’Oro, premio istituito nel 1954 da La Rinascente e dedicato alla migliore produzione del design.

«Oltre alla fondamentale collaborazione di Ponti con la Richard-Ginori, spiega Cretella, abbiamo voluto evidenziare l’importanza del suo rapporto con Faenza, sia con la città sia con artisti con i quali collabora a lungo, come Pietro Melandri, stimato maestro ceramista, e la famiglia Dal Monte, specializzata in cartapesta, rapporto che ha stimolato in Ponti l’utilizzo di questo materiale povero ma malleabile nella realizzazione di cornici, busti e teste». Molti, infatti, i sodalizzi di Ponti con artisti e designer che hanno contribuito alla nascita e divulgazione del made in Italy: da Piero Fornasetti ad Antonia Campi e Guido Gambone, per non parlare di aziende come le Ceramiche Pozzi, Gabbianelli, Venini, FontanaArte e Sabattini.

«Molto importante, sottolinea Cretella, è anche l’influenza che Ponti ha esercitato sui ceramisti contemporanei e, infatti, la mostra si conclude con una sezione dedicata all’eredità di Ponti e a quanto essa abbia influito su autori quali Alessandro Mendini ed Ettore Sottsass, per giungere ai contemporanei POL Polloniato, Diego Cibelli, Bertozzi&Casoni e Andrea Salvatori».

Le opere selezionate provengono da importanti collezioni sia museali sia private e, accanto a pezzi storicizzati, non mancano esemplari poco, se non, mai visti. Il catalogo a corredo dell’esposizione si avvale del supporto dell’Archivio Ponti e dei contributi critici della curatrice e di Claudia Casali, Elena Dellapiana, Matteo Fochessati, Fulvio Irace, Salvatore Licitra, Fiorella Mattio, Oliva Rucellai e Valerio Terraroli.

Documenta il variegato percorso il film «Amare Gio Ponti», per la regia di Francesca Molteni, prodotto da Muse Factory of Projects in collaborazione con Gio Ponti Archives e promosso da Molteni&C. La mostra, infine, si avvale della fondamentale partnership della Fondazione Museo Archivio Richard-Ginori della Manifattura di Doccia di Sesto Fiorentino.

Leggi anche:
Le straordinarie creazioni in ceramica di Gio Ponti
Il prolifico rapporto di Gio Ponti con la ceramica

Coppa «Nautica» (1925-27), di Gio Ponti. Società Ceramica Richard-Ginori. Museo Ginori, Sesto Fiorentino

Carla Cerutti, 15 marzo 2024 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Appaiono i nomi di Zaha Hadid, Mario Cucinella, Ettore Sottsass, Nanda Vigo, Ron Arad, Gaetano Pesce ed altri nell’asta viennese che supera il centinaio di lotti

Nel Labirinto della Masone una quarantina di ceramiche del marchio con sede a Imola fanno riflettere su problemi attuali: la corruzione e il disfacimento dell’ambiente naturale a causa dell’incuria umana

Nelle aste newyorkesi numerose creazioni progettate dai più importanti designer e artisti del vetro

Brun Fine Art ha pubblicato un volume in inglese in cui, oltre alla schedatura di oltre 50 opere, sono ampiamente illustrati la carriera e i rapporti del maestro faentino

Gio Ponti, l’inventore del design italiano | Carla Cerutti

Gio Ponti, l’inventore del design italiano | Carla Cerutti