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Federico Palmaroli, in arte Osho

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Federico Palmaroli, in arte Osho

Futurismo alla Gnam. Osho conosce i desiderata di Marinetti

Federico Palmaroli, in arte Osho, ci scrive dopo le critiche in merito al suo incarico nell’ambito della discussa mostra romana

Premesso che se io mortifico la mostra sul Futurismo (per la quale sto lavorando da mesi e non direttamente sulla parte scientifica legata alle opere ma, come ormai noto, sull'organizzazione di alcuni talk di approfondimento di temi legati al futurismo e sulla promozione degli stessi), il pezzo di Gigliotti mortifica il giornalismo, perché disinforma e induce a credere che io abbia un ruolo talmente importante nella mostra (addirittura forse più importante di quello del curatore) da creare imbarazzo alla stessa. Non mi dilungo, vi riporto solo le parole di Francesca Barbi, nipote di Marinetti, spese nei miei confronti in un’intervista uscita oggi (ieri, 28 ottobre, Ndr) su «Il Tempo» (il quotidiano «di centrodestra» su cui scrive anche il curatore della mostra, Gabriele Simongini, Ndr): «Apprezzo molto la scelta di coinvolgere Federico Palmaroli, in arte Osho, perché è un grande comunicatore e un sincero appassionato di Futurismo che saprà animare al meglio la mostra e il museo». Forse (forse, eh), avendo lei respirato Futurismo fin dalla culla, sarà in grado di capire (certamente più di voi) se il mio contributo sarebbe potuto andare incontro ai desiderata del nonno.

Osho, 29 ottobre 2024 | © Riproduzione riservata

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