Enrico Tantucci
Leggi i suoi articoliNell’area del presbiterio della Basilica di Santa Maria Assunta a Torcello il restauro in corso del pavimento a mosaico dell’XI secolo ha rivelato resti di pavimentazione e di murature risalenti a ben due secoli prima: lo scavo è condotto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna sotto la guida dell’archeologa Sara Bini, approfittando dell’attività di restauro finanziata del comitato statunitense di salvaguardia per Venezia Save Venice per risanare la struttura dell’edificio e gli straordinari mosaici delle pareti e dei pavimenti della basilica.
Il fragile mosaico pavimentale dell’abside si estende per circa 85 metri quadrati tra l’iconostasi e l’altare maggiore ed è composto da preziose tessere di marmo e pietra a disegni geometrici. L’intervento conservativo prevede il distacco in sezioni, la rimozione e sostituzione della malta, l’integrazione delle tessere mancanti e la collocazione di ciascuna sezione su un nuovo supporto. Le porzioni staccate sono in corso di trattamento in un laboratorio temporaneo allestito nella quarta navata chiusa della chiesa.
Al momento, secondo la Soprintendenza, la situazione del sottosuolo dove insisteva il mosaico appare molto complessa: sono stati infatti recuperati resti pavimentali e murari risalenti a epoche diverse difficili da mettere in relazione gli uni con gli altri, il più antico dei quali attualmente si pensa risalga al IX secolo. Inoltre, nel corso dei restauri, è emersa anche la necessità di effettuare riparazioni urgenti sul tetto della chiesa, previste per l’anno prossimo dopo aver prima messo in sicurezza e sottoposto a trattamento di conservazione il pavimento del presbiterio per sopportare il peso del ponteggio.
I lavori sono iniziati nell’autunno del 2023 sotto la guida del maestro conservatore del mosaico Giovanni Cucco, già autore del restauro dei mosaici delle pareti dell’abside della chiesa durante la campagna per il cinquantesimo anniversario di Save Venice dal 2020-22. Una volta terminati gli interventi del tetto nel 2025, le tessere musive restaurate verranno reinstallate nel presbiterio, sopra un nuovo sottopavimento. Nel frattempo, si sarà concluso lo scavo della Soprintendenza veneziana impegnata a comprendere meglio il potenziale archeologico dell’isola abitata fin dai primi secoli dell’Impero romano. Dopo una pausa nel V e VI secolo a causa di una serie di calamità naturali, il ripopolamento dell’isola di Torcello riprese e sulla base di un’iscrizione individuata su un muro, l’edificazione della Basilica risalirebbe al 630, in piena età bizantina, per volontà dell’esarca di Ravenna Isacco e sotto gli auspici dell’imperatore Eraclio I. Poi, a partire dal XV secolo, le continue pestilenze contribuirono alla decadenza dell’isola e al suo progressivo spopolamento.
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