Teresa Scarale
Leggi i suoi articoliNel mercato fotografia nel 2023 non c’è stata nessuna aggiudicazione milionaria al netto delle commissioni, e nessuna asta ha registrato il tutto venduto («white gloves» in gergo), una sola vendita lo ha sfiorato: la superba «Pier 24 Photography from the Pilara Family Foundation» di Sotheby’s, snocciolata in quattro appuntamenti, i primi due il 1° e il 2 maggio (7,1 + 3,5 milioni di dollari di aggiudicato, per un tasso del venduto del 97%), uno online, dal 26 settembre al 3 ottobre, dedicato a stampe vintage anonime (86,7 mila dollari) e quello conclusivo il 25 ottobre che ha raggiunto 2,1 milioni di dollari. In genere una buona asta fotografica arriva a vendere l’80% circa dei lotti, com’è accaduto per Sotheby’s e Phillips durante il 2023.
Queste ultime hanno registrato un tasso medio di venduto del 55% in occasione delle prime e ultime aste dell’anno: ad aprile, la prima asta fotografica rilevante dell’anno da Sotheby’s ha venduto poco più del 50%, così come Phillips in occasione delle due aste di novembre a Parigi e Londra, dove sono andati invenduti alcuni dei lotti di punta come le polaroid di Nobuyoshi Araki; della selezione Steven Klein tanto pubblicizzata, 10 foto su 18 sono rimaste senza un nuovo proprietario e molte foto sono state vendute al di sotto delle stime. Non è andata meglio il 30 novembre con l’asta parigina «Impressions Parisiennes»: anche in questo caso il tasso del venduto non ha raggiunto il 70%, con un incasso inferiore ai 250mila euro. Un aspetto che quasi conferma il generale andamento «a gaussiana» delle transazioni d’asta, con il picco delle vendite nella parte centrale dell’anno e scambi più timidi all’inizio e alla fine del periodo. Risultano spesso non aggiudicate le fotografie inserite in cataloghi misti di collezioni non particolarmente blasonate di arte contemporanea.
La faccenda cambia completamente nei grandi appuntamenti delle «marquee week»: durante la vendita serale del 15 maggio da Christie’s a New York sono stati venduti infatti i due lotti fotografici più costosi del 2023: entrambi hanno fruttato un incasso lordo di 1.008.000 dollari, uno è stato aggiudicato sotto la stima iniziale, l’altro invece ha rispettato le previsioni di quotazione. Si parla di William Eggleston (1939), «Untitled» (1970), e di Diane Arbus (1923-1971), «A box of ten photographies» (1973). Una curiosità: il triciclo di Eggleston è presente in dimensioni diverse anche nella «Phillips Photographs» di ottobre a New York, asta in cui pure è stato top lot, ma con il prezzo di 317.500 dollari e il titolo (differente) «Memphis» (stampa del 1969). L’immagine è quella di copertina della «William Eggleston’s Guide», la prima pubblicazione di fotografia a colori del MoMA. Chiudono il podio delle fotografie più costose dell’anno Robert Frank (1924-2019) con «Charleston S.C.» del 1955 (952.500 dollari da Sotheby’s, top lot della Pier 24 di maggio) e Barbara Kruger (1945) con «Untitled (We will no longer be your favorite disappearing act)», 1984 (655.200 dollari da Christie’s il 15 maggio durante la «21st century evening sale» di New York).
Restando nel perimetro delle tre case d’asta internazionali più importanti, Phillips continua ad avere un programma regolare di vendite monografiche, con selezioni particolarmente curate, capaci di assicurare aggiudicazioni per l’80% dei lotti (anche negli anni scorsi). L’ultima «Phillips Photographs» di ottobre a New York ha fruttato 4,5 milioni di dollari. Le due precedenti, 6,4 milioni di dollari (quella di aprile) e 2,96 milioni di dollari (quella di maggio).
Per quanto riguarda l’Italia, Finarte a marzo ha scavalcato il suo record storico per un’asta di fotografia, da 430 a 440mila euro. In quella seduta Lisetta Carmi metteva a segno il record personale con «I travestiti» (4.500 euro). Allo stesso modo Guido Guidi in quell’appuntamento arrivava alla miglior aggiudicazione su scala mondiale con «Possagno», 1997 (5.130 euro): per entrambi valutazioni economiche ancora molto interessanti. L’asta ha segnato anche il successo di Luigi Ghirri che da anni trascina il mercato della fotografia italiana: tutti esauriti gli undici lotti in asta, con quotazioni dai 9.500 ai 38mila euro.
Alzando lo sguardo alla composizione del «portafoglio artistico» dei collezionisti, la presenza della fotografia nelle grandi raccolte resta una nicchia: numericamente ridotta (ma in crescita). Lo evidenzia il più recente rapporto sul mercato dell’arte di Art Basel e Ubs: i primi dati disponibili per il 2023 sembrano certificare una una quota del 6% sul totale delle opere d’arte, di poco superiore a quella del 5% nel 2022.
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