Luisa Martorelli
Leggi i suoi articoliÈ in libreria una monografia di Giuseppe Porzio, dell’Università L’Orientale di Napoli, dedicata a Carlo Sellitto, sulla cui personalità, ancora poco nota, lo studioso ha indagato con scrupolosa ricerca, collocando l’artista come il più antico e originale interprete a Napoli di un’età di transizione, tra la maniera tardo-cinquecentesca e il naturalismo di Caravaggio, in contemporanea con il più celebre Battistello Caracciolo.
Il volume è il risultato di uno studio di fonti di archivio, con una documentazione fotografica che ha portato a una ricostruzione del catalogo del pittore inedita. Ne sono scaturiti significativi aggiornamenti utili alla definizione del percorso stilistico e alla sua posizione storica. Comprendere Sellitto è essenziale per la conoscenza del primo caravaggismo napoletano.
Porzio ha indagato a fondo, durante gli ultimi dieci anni, il primo Seicento napoletano, con spunti di riflessione per temi come il passaggio di Tanzio da Varallo, nel viceregno, o gli esordi di Filippo Vitale, fino alla più esatta cronologia degli spostamenti, tra Roma e Napoli, di Jusepe de Ribera.
Sono ventiquattro i dipinti autografi di Sellitto, accertati sulla base di documenti, mentre si aggiungono almeno nove opere realizzate dalla sua bottega. Tra le scoperte principali va segnalata la pala giovanile della «Madonna di Costantinopoli con san Francesco d’Assisi e san Francesco di Paola» nella Chiesa di santa Maria della Rupe a San Martino d’Agri.
Carlo Sellitto. 1580-1614, di Giuseppe Porzio, 304 pp., ill. col., Arte’m, Napoli 2019, € 40,00
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