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Da sinistra a destra in senso orario: Eike Schmidt (Gallerie degli Uffizi), Paolo Giulierini (Mann), Sylvain Bellenger (Museo e Real Bosco di Capodimonte), James Bradburne (Pinacoteca di Brera)

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Da sinistra a destra in senso orario: Eike Schmidt (Gallerie degli Uffizi), Paolo Giulierini (Mann), Sylvain Bellenger (Museo e Real Bosco di Capodimonte), James Bradburne (Pinacoteca di Brera)

Cambio «sovranista»: non più direttori «stranieri»?

Concludono il doppio mandato non rinnovabile quattro direttori di prima fascia (Schmidt, Bellenger, Bradburne e Giulierini) e nove di seconda fascia, da Pagella e Bagnoli a Malacrino e D’Agostino. Il Ministero sta valutando modifiche al bando

Al Ministero della Cultura sono allo studio, ma non ancora pronti, i «bandi» dei concorsi che porteranno alla scelta di nuovi direttori per 13 musei italiani con «autonomia speciale», in sostituzione di quelli che devono lasciare la direzione perché il loro contratto è in scadenza. Il decreto dell’ex ministro della Cultura Dario Franceschini, in vigore dal 2014, stabilisce infatti che i direttori nominati al vertice di alcuni dei maggiori musei statali devono lasciare il loro incarico, senza possibilità di rinnovo, dopo due mandati consecutivi di quattro anni, quindi dopo otto anni di direzione. Questo accade quest’anno per tutti quelli nominati con il primo concorso del 2015 e ancora in servizio con un contratto rinnovato nel 2019. Tra loro spiccano quattro direttori di «prima fascia», quindi di «livello dirigenziale generale» il cui incarico scade tra settembre e novembre 2023.

Tre dei direttori sono stranieri: Eike Schmidt, alla guida delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, Sylvain Bellenger del Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli e James Bradburne della Pinacoteca di Brera a Milano. Uno è italiano, Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. A decidere i quattro nuovi direttori sarà l’attuale ministro Gennaro Sangiuliano che sceglierà tra una ristretta rosa di nomi selezionati dai commissari del concorso.

Ma oltre ai quattro di «prima fascia», entro il 2023 devono essere nominati altri nove direttori di «seconda fascia», cioè dirigenti di livello «non generale», con poteri più limitati, a capo di importanti musei, che saranno scelti dal direttore generale Musei del Ministero, Massimo Osanna. Questo l’elenco dei direttori di «seconda fascia» in scadenza: Carmelo Malacrino (Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria), Enrica Pagella (Musei Reali di Torino), Flaminia Gennari Santori (Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma), Marco Pierini (Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia), Martina Bagnoli (Gallerie Estensi di Modena, Ferrara e Sassuolo) e Paola D’Agostino (Musei del Bargello di Firenze).

Inoltre, verranno messi a concorso altri tre musei: due sono affidati ad interim a direttori provvisori (Federica Zalabra nel Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila e Fabio Pagano nel Parco dell’Appia Antica); il terzo dirigerà il Museo Archeologico di Taranto, dove Eva Degl’Innocenti si era dimessa nel 2022, dopo sette anni di direzione, per andare a guidare i Musei Civici di Bologna. In queste settimane ai vertici del MiC è allo studio il nuovo bando di concorso affidato alla cura della Direzione Generale Organizzazione guidata da Marina Giuseppone, che ha dunque il compito, complicato da polemiche pubbliche e punti di vista diversi, di decidere se e come introdurre modifiche al testo attuale.

Il punto più controverso del bando è quello che consente la nomina di direttori stranieri. Oggi sono nove, alla guida di alcuni tra i più importanti e visitati musei d’Italia, cosa che aveva già suscitato alcune critiche e dubbi, finanche ricorsi al Tar del Lazio, e tuttora qualcuno vorrebbe abolire o limitare la presenza di candidati stranieri nel prossimo concorso. Il ministro Sangiuliano ha dichiarato di non avere «pregiudizi» su direttori stranieri ma che «la scelta non deve diventare un provincialismo al contrario». Il direttore generale Musei, Massimo Osanna, prevede che i bandi non cambieranno: «Credo che rimarranno “internazionali”, con una commissione di membri esterni che presenterà una terna composta da italiani e stranieri».

A nuove regole per il bando è interessato in particolare il sottosegretario Vittorio Sgarbi, il quale ha fatto notare che «la riforma Franceschini puntava ad aprire le porte dei grandi musei autonomi ai direttori stranieri. Per il prossimo bando penseremo a commissioni i cui membri siano più legati al territorio. Pensiamo a ex soprintendenti o a figure analoghe che conoscano più da vicino le esigenze delle realtà per cui si cerca un direttore». Il bando con le eventuali nuove regole, insieme alla nomina dei commissari per vagliare i candidati, dovrebbe essere pronto entro i primi giorni di aprile.

Da sinistra a destra in senso orario: Eike Schmidt (Gallerie degli Uffizi), Paolo Giulierini (Mann), Sylvain Bellenger (Museo e Real Bosco di Capodimonte), James Bradburne (Pinacoteca di Brera)

Edek Osser, 07 aprile 2023 | © Riproduzione riservata

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