Catherine Hickley
Leggi i suoi articoliChiude l’associazione non profit berlinese Das Verborgene Museum, nata nel 1986 a seguito di un’indagine svolta negli archivi dei musei di Berlino (Ovest) dal 1984 al 1987, che ha portato alla luce collezioni e opere di oltre 500 artiste per la maggior parte sconosciute. L’attività del museo si svolgeva attraverso mostre e ricerche finalizzate alla riscoperta e promozione di artiste cadute nell’oscurità, pittrici, fotografe, scultrici e architette per la maggior parte della generazione nata intorno all’inizio del XX secolo: a oggi più di 100 donne artiste, alcune famose in vita, poi cadute nell’oblio.
Ora che i fondatori vanno in pensione, l’archivio del museo, insieme alla sua mission, viene ceduto alla Berlinische Galerie, tra le istituzioni con le quali già collaborava. Il Verborgene Museum, letteralmente «Museo nascosto», è nascosto in fondo a un cortile nel quartiere berlinese di Charlottenburg. Nonostante il finanziamento del Senato per pagare l’affitto dello stabile, erano necessari ulteriori fondi per i singoli progetti. Però «È molto difficile ottenere finanziamenti per lavorare su artisti sconosciuti, spiega curatrice capo Marion Beckers, è molto più facile se stai lavorando su Picasso».
Negli anni ’80 e ’90 il Verborgene Museum è stato il primo a concentrarsi sulle donne fotografe, anticipando le istituzioni statali nell’attenzione alla fotografia. Tra le artiste «scoperte» dal museo Eva Besnyö, Frieda Riess, Lotte Jacobi e Marianne Strobl.
«Spesso noi abbiamo dato l’impulso e poi altri hanno preso il testimone», prosegue Marion Beckers. La pittrice ebrea di originer polacca Lotte Laserstein (1898-1993) è forse il miglior esempio di un’artista la cui reputazione è decollata grazie al Verborgene Museum. Laserstein era molto conosciuta a Berlino prima che i nazisti andassero al potere; la sua carriera si interruppe improvvisamente nel 1937, quando fuggì dalla Germania per la Svezia; fu del tutto dimenticata.
Il Verborgene Museum ha rintracciato le sue opere in tutto il mondo e nel 2003 ha organizzato una retrospettiva all’Ephraim Palais di Berlino, dopodiché mostre dedicate a Laserstein sono seguite alla Berlinische Galerie e allo Städel Museum di Francoforte. Nel 2010 la Neue Nationalgalerie di Berlino ha acquistato la sua opera più nota, «Evening over Potsdam» (1930), che accoglie i visitatori all’ingresso dell’allestimento permanente dedicato al XX secolo.
L’ultima mostra del Verborgene Museum ha chiuso lo scorso gennaio alla Berlinische Galerie, era dedicata alla scultrice berlinese Louise Stomps (1900-88), molto nota prima della seconda guerra mondiale, quando molte delle sue opere in pietra, gesso e legno andarono perdute o distrutte dai bombardamenti, poi sparì dagli onori della cronaca. La Berlinische Galerie ha dichiarato l’intenzione di «proseguire nella scoperta e ricerca di donne artiste, istituzionalizzandola in un museo con una collezione e un archivio e aumentandone la portata». Speriamo sia così.
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