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Melanie Gerlis
Leggi i suoi articoliLa scorsa settimana Christie’s e Sotheby’s si sono sfidate a Hong Kong, creando per la prima volta una settimana delle aste in concomitanza con l’edizione cittadina di Art Basel, che ha positivamente contribuito ai livelli di energia nelle sale d’asta. Rispetto alle evening sale di settembre e novembre, sia Christie’s che Sotheby’s hanno proposto un catalogo più esiguo, con meno opere blue-chip di grande successo. Entrambe le case d’asta hanno però prodotto totali solidi, entro le stime, rassicurando sul fatto che i collezionisti di questa area, in particolare della Cina, sono comunque ancora in gioco, anche se non con le grandi somme spese in passato. La concomitanza con Art Basel ha portato a una crescita delle offerte proposte e a un aumento generale dell’attività in loco, come hanno rilevato i banditori Adrien Meyer per Christie’s e Alexander Branczik per Sotheby’s, ciascuno dalle rispettive lussuosissime sedi aperte a Hong Kong nell’ultimo anno: Christie’s nell’Henderson Building, con viste spettacolari sulla città, e Sotheby’s nel Landmark Building, con pareti nere e un’atmosfera notturna. Christie’s ha offerto il 28 marzo 41 lotti, venduti per 560 milioni di dollari di Hong Kong, con due opere ritirate e due invendute (la precedente asta aveva registrato 1 miliardo di dollari). Sotheby’s, il 29 marzo, ha incassato 297,6 milioni di dollari di Hong Kong per 42 lotti, con quattro ritirati e due invenduti (l’ultimo risultato era stato di 410 milioni di dollari). Nel complesso le vendite sono sembrate più radicate, con una profondità di offerte particolarmente evidente da Sotheby’s, dove gli acquirenti sembravano più fiduciosi a livelli di prezzo più bassi. La performance dei lotti migliori riassume la differenza tra le due aste.

Zao Wou-Ki, 31.08.2001 - 09.09.2002

«Sabato por la Noche (Saturday Night)» (1984) di Jean-Michel Basquiat
Da Sotheby’s, «Fleurs de printemps (La Cruche aux fleurs de printemps)» (1930) di Marc Chagall è stato venduto alla sua stima più alta: 34,5 milioni di HK$, conteso tre da offerenti telefonici e venduto tramite Jen Hua, presidente di Sotheby’s per la Cina. Da Christie’s, «Sabato por la Noche (Saturday Night)» (1984) di Jean-Michel Basquiat, con dorso rosso scuro, ha raggiunto la sua stima più bassa, aggiudicata da Emmanuelle Chan, specialista di Sotheby’s a Hong Kong, per 112,6 milioni. Resta la sensazione che si sarebbe potuta vendere a una cifra maggiore (la stima massima era di 125 milioni), ma ha comunque superato gli 84 milioni di HK$ spesi dal suo precedente acquirente (nel 2019) e attuale venditore asiatico. Inoltre, come ha sottolineato il presidente di Christie’s Hong Kong, Francis Belin, a oggi (in attesa delle prossime aste newyorkesi) è il prezzo più alto del 2025. Per quanto riguarda i modernisti cinesi, già colpiti dalla decrescita della spesa cinese, ma i cui prezzi sembrano ormai stabilizzati, anche se a livelli molto più bassi rispetto ai giorni migliori, c’era la sensazione che tre opere dell’etereo pittore astratto Zao Wou-Ki fossero troppe per una sola e relativamente piccola vendita di Christie’s. E invece sono state tutte vendute, la più cara «28.8.67» (1967) ha raggiunto la sua stima più bassa, 48,8 milioni di HK$. Da Sotheby’s, invece, un dipinto di Zao Wou-Ki del 2000, stimato tra 5 e 8 milioni di HK$, era tra i lotti ritirati, mentre un altro, «31.08.2001-09.09.2002», è stato venduto alla sua stima minima: 14,4 milioni di HK$. Certo, siamo ben lontani dal record d’asta di Zao, 510 milioni di HK$ registrato nell’anno del boom, il 2018. Da Christie’s, «No.269» (1968), opera astratta e minacciosa di un altro modernista un tempo in auge, Chu Teh-Chun, acquistata per 21,7 milioni di HK$ nel 2018, è stata venduta per meno della metà: 10,1 milioni. Cristian Albu, responsabile di Christie’s per l’Asia Pacifica dell’arte del XX e XXI secolo, ha definito le vendite «a un prezzo responsabile per questo mercato». Ci sono state anche piacevoli sorprese, in particolare per le opere di valore inferiore e per gli artisti del sud-est asiatico, ben supportati dai collezionisti che facevano offerte tramite i loro rappresentanti locali. Da Sotheby’s, due interessanti opere del pittore vietnamita del XX secolo Mai Trung Thu sono state vendute sopra le stime: Joie de Vivre I (1963) a 7 milioni di HK$ e Instant Musica (1946) a 10,1 milioni. All’asta di Christie’s, due delle nove opere vendute sopra la stima erano di artisti thailandesi: «Mahānāradakassapa Jātaka» di Thawan Duchanee (1939-2014), venduta da 3,8 milioni HK$, e «Flyte» (2023) del pittore surrealista contemporaneo Gongkan, soprannominato Kantapon Metheekul, a 630.000 HK$. Le case d’asta hanno ancora molto strada da fare a Hong Kong, ma gli sforzi della scorsa settimana hanno rappresentato una solida base. La consulente Patti Wong ha confermato la molta buona energia riversatasi da Art Basel Hong Kong, che ha portato a un’offerta notevolmente più interessante e una migliore partecipazione. «I tassi di vendita sono stati eccellenti e si spera che ciò riporterà le spedizioni internazionali a Hong Kong»
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