Dario del Bufalo
Leggi i suoi articoliAncora Tut. Non è la canzone di Lucio Battisti ma l’ultima novità su Tut vale a dire Tutankhamon. La sua tomba non finisce di sorprenderci, dopo 3.300 anni è ancora in grado di nascondere segreti e scoop.
A metà marzo di quest’anno un team giapponese ha eseguito alcune indagini georadar sulle pareti della camera sepolcrale di Tut nella Valle dei Re nell’Alto Egitto, scoprendo delle anomalie nelle pareti nord e ovest. Queste anomalie sarebbero state interpretate come i segnali di due camere segrete oltre il muro, celate da intonaco e affreschi.
All’inizio di aprile una squadra di esperti americani ha eseguito nuove scansioni radar sulle stesse pareti nord e ovest, confermando «grosso modo» i risultati del team giapponese.
Ho avuto molte esperienze, anche in Egitto, con il georadar (sono stato tra i primi georadaristi in Italia, diplomato nel 1987 dalla GSSI) e devo ammettere che la formazione geologica delle calcareniti nella Valle dei Re è molto complessa e presenta delle anomalie naturali di difficile interpretazione, spesso ingannevoli.
I risultati di queste indagini saranno svelati dalle autorità egiziane in una prossima conferenza stampa. Comunque fino al giorno in cui non si farà un saggio, anche un semplice microforo per il passaggio di una sonda a fibre ottiche, sarò san Tommaso. Il grande Lucio cantava «non mi sorprende lo sai…», non vorrei che questa si rivelasse l’ennesima bufala archeologica su Tut.
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