Image

«I got Heels, I got Nails, Les Sheds, Pantin» (2023) di Aïda Bruyère. Foto © Max Borderie & Les Sheds. © Aïda Bruyère, Adagp, Paris, 2023

Image

«I got Heels, I got Nails, Les Sheds, Pantin» (2023) di Aïda Bruyère. Foto © Max Borderie & Les Sheds. © Aïda Bruyère, Adagp, Paris, 2023

Anche Nîmes ora ha una sua Triennale

Il tema scelto, «Una nuova gioventù», è dedicato alle preoccupazioni dei giovani di oggi e al loro rapporto con le generazioni passate

Luana De Micco

Leggi i suoi articoli

Una nuova triennale d’arte contemporanea nasce nel sud del Francia: «La contemporaine de Nîmes», la cui prima edizione si svolge dal 5 aprile al 23 giugno nella città provenzale, già sede del Carré d’Art, il museo concepito da Norman Foster con collezioni dagli anni ’60 ad oggi. La direzione artistica della rassegna è stata affidata ad Anna Labouze e Keimis Hennis, curatori indipendenti e condirettori dei Magasins Généraux, un centro culturale molto attivo a Pantin, vicino a Parigi.

Il tema scelto è «Una nuova gioventù», dedicato alle preoccupazioni dei giovani di oggi e al loro rapporto con le generazioni passate. Il cuore della Triennale è la mostra «Il fiore e la forza», un percorso tra musei, monumenti, biblioteche e spazi all’aperto. Sono presentati 12 progetti, inediti e site specific, ognuno realizzato da un duo intergenerazionale di artisti, uno emergente, l’altro affermato. Ci sono, tra gli altri, Aïda Bruyère («I got Heels, I got Nails, Les Sheds, Pantin», 2023) e Judy Chicago al Musée des Cultures Taurines, Caroline Mesquita e Laure Prouvost in place du Chapitre, Valentin Noujaïm e Ali Cherri in rue Romaine in collaborazione con il Musée de la Romanité, Feda Wardak e Tadashi Kawamata ai Jardins de la Fontaine, Jeanne Vicerial e Pierre Soulages al Musée du Vieux Nîmes e ancora Alassan Diawara e Zineb Sedira al Carré d’Art.

Il programma prevede performance nei teatri e nelle antiche arene romane e residenze di artisti con progetti che coinvolgono gli abitanti di Nîmes e il pubblico.
 

«I got Heels, I got Nails, Les Sheds, Pantin» (2023) di Aïda Bruyère. Foto © Max Borderie & Les Sheds. © Aïda Bruyère, Adagp, Paris, 2023

Luana De Micco, 03 aprile 2024 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

La più grande retrospettiva europea della fotografa statunitense e le videoinstallazioni e i film della videoartista belga in un doppio appuntamento parigino

Al Louvre-Lens, circa 200 opere analizzano come tanti artisti, dall’antichità ad oggi, hanno rappresentato l’allontanamento vissuto e raccontato il sentimento dello sradicamento, l’esperienza della partenza, del viaggio e dell’accoglienza nel Paese d’arrivo

Nell’istituzione svizzera una settantina di opere del padre del Fauvismo in una mostra concepita come un viaggio nei luoghi da lui visitati

Dopo la buona edizione del 2022, quest’anno la rassegna d’arte contemporanea, che punta a valorizzare il suo legame e il radicamento nel territorio, è incentrata sul tema «Crossing the Water»

Anche Nîmes ora ha una sua Triennale | Luana De Micco

Anche Nîmes ora ha una sua Triennale | Luana De Micco