Si svolge dal 16 al 19 maggio la nona edizione di Photo London, festival di fotografia ospitato nell’imponente cornice neoclassica di Somerset House. A nove anni dalla sua istituzione, la vetrina continua ad attrarre il meglio del panorama fotografico contemporaneo riunendo talenti emergenti e navigati in un programma che spazia tra il commerciale, la fotografia d’archivio e lo sperimentale.
Madrina di Photo London 2024 è Valérie Belin, la prima fotografa donna a essersi aggiudicata il Prix Pictet (2015), annunciata come il Master of Photography dell’evento. Per l’occasione, l’artista espone «Silent Stories», vasta collezione fotografica ispirata alla sempre meno definita linea tra natura e artificio. «Viviamo in una società in cui ciascuno di noi sembra voler diventare uno stereotipo», ha spiegato Belin. In «Silent Stories», la pungente bellezza dei suoi soggetti femminili lascia trasparire l’inquietudine e l’alienazione proprie di chi si scontra con un mondo che si rifiuta di guardare oltre le apparenze.
Tra gli appuntamenti più attesi, «See/Change», collettiva all’intersezione tra fotografia, attivismo e giustizia sociale sviluppata per il 25mo anniversario della Deutsche Börse Photography Foundation. A cura di Anne-Marie Beckmann e Renée Mussai, la mostra mette in dialogo alcuni tra gli artisti visivi più stimolanti di oggi, tra cui Mohamed Bourouissa, Sabiha Çimen, Daniel Jack Lyons e Anastasia Samoylova. Curata da Charlotte Jansen, la Discovery Section offre uno sguardo sul futuro del medium celebrando gli approcci, le tematiche e le ispirazioni delle nuove promesse della fotografia mondiale.
La stessa missione guida l’Hahnemühle Student Award e il Nikon Emerging Photographer of the Year, due dei premi istituiti da Photo London a supporto dei talenti di domani, ciascuno con una collettiva dedicata ai suoi finalisti. Una cornice speciale è data all’azienda inglese Belmond, gigante del settore turistico, che racconta le sue destinazioni attraverso la lente di nove fotografi tra cui Durimel, Coco Capitán, Jack Davison e Jeano Edwards. Quanto alla Main Section del festival, con più di 100 espositori da tutto il mondo, Kamiar Malek, neo direttore della fiera e suo curatore, si dice soddisfatto: «Ci vorrà qualche anno per far sì che la nostra visione si realizzi pienamente, ma è già chiara nella qualità delle gallerie partecipanti e nel crescente numero di collezionisti che si uniscono a noi questo maggio».