«The Life» di Marina Abramovic, prodotta dallo studio specializzato in mixed reality Tin Drum con la regia del fondatore Todd Eckert

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«The Life» di Marina Abramovic, prodotta dallo studio specializzato in mixed reality Tin Drum con la regia del fondatore Todd Eckert

Abramovic protagonista di Pesaro Capitale della cultura

Performance, mostre, laboratori e opere permanenti nel programma che si estende per tutta la città e oltre

Tra i tanti i motivi che fanno di Pesaro una meta ambita vi sono la sua storia antica e moderna raccontata da piazze, musei, palazzi e la figura di Gioachino Rossini. Il programma che ne ha fatto la città Capitale italiana della cultura 2024 è incentrato sul rapporto tra arte, natura, tecnologia, come dimostra anche l’atteso appuntamento con la performance di Marina Abramovic «The Life»: grazie alla Mixed Reality l’artista, che sarà presente a Pesaro per la suddetta performance il 18 giugno al Teatro Rossini, intende dimostrare che può essere ovunque e in nessun luogo attraverso una performance replicabile (un’opera cinematografica del regista Todd Eckert di 19 minuti) che può essere attuata anche in sua assenza («The Life» sarà fruibile dal pubblico dal 5 al 18 giugno al Centro Arti Visive Pescheria). 

L’evento fa parte del palinsesto di Pesaro 2024, che si espande sul territorio provinciale grazie al macro progetto «50x50 Capitali al quadrato», ma che ha nel capoluogo il suo fulcro, incentrato su riflessioni, mostre e installazioni volte ad analizzare la contaminazione tra arte e spazio pubblico sulla scia della storica mostra del 1971 di Arnaldo Pomodoro «Sculture nella città», organizzata dalla galleria Il Segnapassi. La mostra, pietra miliare nell’ambito dell’arte pubblica, è una tappa fondamentale per comprendere l’identità contemporanea di Pesaro, connotata da un itinerario urbano permanente confluito nel Parco Urbano di Scultura, dove si snodano opere di maestri del Novecento dalla «Sfera grande» di Arnaldo Pomodoro, icona cittadina, a opere di Eliseo Mattiacci, Giuliano Vangi, Mauro Staccioli, Giovanni Gentiletti, Piero Consagra, Lorenzo Sguanci

Da qui è partita la riflessione di Marcello Smarrelli, direttore artistico di Pesaro Musei e curatore di uno dei progetti più rappresentativi di Pesaro 2024: «Dalle sculture nella città all’arte delle comunità», che ricolloca la città al centro delle strategie culturali relative alla rigenerazione urbana con oltre 40 tra artisti, autori e curatori in dialogo con cittadini e studenti per realizzare 12 opere permanenti e site specific attraverso cui raccontare micro e macro storie dei quartieri di Pesaro. Attuato dalla Fondazione Pescheria, il progetto ha coinvolto i seguenti artisti nominati ambasciatori dell’arte: Friedrich Andreoni, Benni Bosetto, Gianni D’Elia, Matteo Fato, Oliviero Fiorenzi, Cyprien Gaillard, Paolo Icaro, Nevio Mengacci, Arianna Pace, Lamberto Pignotti, Michele Alberto Sereni, Giovanni Termini, Ricardo Aleodor Venturi, Davide Mancini Zanchi

Tra i progetti già inaugurati, da ricordare «Tracce mnemoniche I» di Friedrich Andreoni, parte del progetto «Arco, Archè, Archetipo», curato da Caterina Angelucci, incentrato sulla contaminazione tra il passato archeologico della città e l’iconica figura di Gioachino Rossini. È un’installazione sonora posta all’interno del Lavatoio di Santa Veneranda, la cui fonte è nota sin dai secoli III-II a.C. per le sue proprietà terapeutiche: immerse nell’acqua, le casse diffondono la melodia della «Petite messe solennelle» di Gioachino Rossini, composta nel 1863, cinque anni prima di morire, creando un legame indissolubile tra la musica che si diffonde attraverso un elemento fluido come l’acqua, contenuto in un involucro materiale come il lavatoio di età romana. 

Altrettanto potente il progetto per il «Meteorite, gemello» di Paolo Icaro a cura di Marcello Smarrelli: una grande pietra di granito divisa dall’artista in due parti collocate in due luoghi diversi della città, la Biblioteca di Quartiere di Villa Fastiggi e la Rocca Costanza, a rappresentare il legame tra centro e periferia, arricchito dai versi di Gianni D’Elia, tratti dalla poesia «L’oro di Pesaro» composta per l’occasione, incisi sulle parti della pietra a contatto con la terra, come simboliche radici. 

La riflessione sulle città contemporanee si estende anche alla loro percezione e modalità di rappresentazione attraverso le fotografie e i video di Olivo Barbieri esposti nella mostra «Spazi a tempo», curata da Alessandro Dandini de Sylva presso i Musei Civici di Palazzo Mosca. La mostra è accompagnata dalla pubblicazione Timed Spaces, una raccolta edita da Quodlibet, interamente dedicata alla serie site specific, che ripercorre cronologicamente venti anni di osservazioni di città dall’alto, mettendo insieme, per la prima volta, lavori realizzati dal 2003 al 2023. 

Veduta dell’installazione «Meteorite, gemello» di Paolo Icaro, Pesaro, giardini prospicienti Rocca Costanza

Dodici sculture per dodici quartieri

Dopo l’avvio del progetto, con la mostra conclusasi presso il Centro Arti Visive Pescheria «Sculture nella Città 1971/2024. Dall’arte pubblica di Arnaldo Pomodoro allo spazio urbano di dieci giovani autori», che ne ha restituito visivamente la genesi e l’attuazione sono state cadenzate le installazioni delle 12 opere permanenti nei quartieri cittadini. Alcune sono state già inaugurate e sono quindi già visibili. Ecco quali: «Meteorite, gemello» di Paolo Icaro con una poesia di Gianni D’Elia, presso il Quartiere 4 (Villa Fastiggi - Villa Ceccolini), a cura di Marcello Smarrelli. «Arco, Archè, Archetipo» di Friedrich Andreoni, a cura di Caterina Angelucci, nel Quartiere 2 (Cinque Torri - Santa Veneranda). «Where is Monteciccardo?» di Giovanni Termini, a cura di Marco Tonelli, nel municipio di Montericciardo; «Che cosa c’è dietro la scogliera?» di Ricardo Aleodor Venturi, a cura di Lucia Camela, nel Quartiere 12 (Pantano). 

Prossimi appuntamenti: Quartiere 3 (Colline e Castelli), inaugurazione il 28 giugno di «Paesaggio bello» di Davide Mancini Zanchi, a cura di Giacomo Pigliapoco; Quartiere 6 (San Bartolo), inaugurazione il 5 luglio di «Against Sun and Dust» di Cyprien Gaillard, a cura di Cornelia Mattiacci e Alessandra Castelbarco Albani, con Ruggero Pietromarchi; Quartiere 7 (Montegranaro - Muraglia), inaugurazione il 12 luglio di «Stele Flaminia» di Lamberto Pignotti, a cura di Jonathan Pierini; Quartiere 11 (Porto - Mare), inaugurazione il 26 luglio di «Verde d’Alghe» di Benni Bosetto, a cura di Attilia Franchini Fattori; Quartiere 9 (Soria - Tombaccia), inaugurazione il 23 agosto di «Una favola equestre senza cavalcata (Caretta Caretta)» di Matteo Fato, a cura di Simone Ciglia; Quartiere 8 (Pozzo alto - Borgo Santa Maria), inaugurazione il 13 settembre di «Giant Kite» di Oliviero Fiorenzi, a cura di Matilde Galletti; Quartiere 5 (Cattabrighe - Vismara), inaugurazione il 27 settembre di «Terra(cotta)» di Arianna Pace, a cura di Bianca Basile; Quartiere 10 (Villa San Martino), inaugurazione il 4 ottobre di «Ecocosmico» di Michele Alberto Sereni, Nevio Mengacci, a cura di Milena Becci.

Marta Paraventi, 03 giugno 2024 | © Riproduzione riservata

Abramovic protagonista di Pesaro Capitale della cultura | Marta Paraventi

Abramovic protagonista di Pesaro Capitale della cultura | Marta Paraventi