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Vincenzo Trione

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A che punto è la critica d’arte in Italia

Vincenzo Trione propone una selezione di saggi dedicati a un nucleo di critici d’arte che hanno cercato di interpretare l’operato degli artisti

Matteo Mottin

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In un momento storico in cui sembra avere più peso e importanza il prezzo di vendita di un’opera che lo studio dei suoi contenuti, può far bene leggere il volume a cura di Vincenzo Trione con saggi dedicati a un nucleo di critici d’arte che hanno cercato di interpretare l’operato degli artisti

Non dobbiamo farci ingannare dalla parola «stato» del sottotitolo e intenderla come sostantivo, perché questo non è un libro sul presente: è composto da una rielaborazione degli interventi discussi in un convegno, tenutosi lo scorso anno presso l’Università Iulm di Milano, in cui si delineavano i profili delle figure chiave della critica d’arte del Novecento attraverso specifiche e approfondite analisi dei loro contributi su libri, riviste e quotidiani. Il testo introduttivo di Trione potrebbe da solo valere l’acquisto del libro. 

Partendo da un’informata analisi delle problematiche del passato, estende il ragionamento alla critica d’arte del presente, delinea in maniera chiara e concisa quello che potrebbe essere un auspicabile percorso verso il futuro della disciplina. Verrebbe quasi voglia di staccare le pagine e appenderle al frigo, per consultarle in momenti di incertezza. Oltre all’introduzione, si percepisce che ogni saggio è frutto di un denso lavoro di ricerca e presi nel loro complesso i diversi contributi possono fornire molti spunti per futuri studi e approfondimenti. Alcuni, per qualità di scrittura e peculiarità dei soggetti trattati, spiccano sugli altri. Tra questi evidenziamo il bellissimo saggio di Riccardo Venturi sul libro Wunderkammer (Allemandi, 1997) di Adalgisa Lugli (1946-95), il racconto di Laura Cherubini sulla militanza critica di Maurizio Fagiolo dell’Arco sull’«Avanti!» e l’analisi di Federica Boragina del progetto di «critica operante» presentato nel 1971 da Vincenzo Agnetti sulle pagine della rivista «Domus». Giunti in fondo al volume, dopo aver vagliato l’ampia varietà di metodi, approcci e interessi soggettivi dei critici più influenti del secolo scorso, tra il serio e il faceto può venirci alla mente una parafrasi del celebre incipit de La storia dell’arte di Ernst Gombrich: non esiste in realtà una cosa chiamata critica d’arte. Esistono solo i critici.

Armi improprie. Lo stato della critica d’arte in Italia
a cura di Vincenzo Trione, 384 pp., Johan & Levi, Milano 2024, € 25

La copertina del volume

Matteo Mottin, 17 giugno 2024 | © Riproduzione riservata

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