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Una veduta interna del nuovo Msn di Varsavia progettato dallo studio newyorkese Thomas Phifer and Partners

Foto: Marta Ejsmont; Cortesia di Msn Varsavia

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Una veduta interna del nuovo Msn di Varsavia progettato dallo studio newyorkese Thomas Phifer and Partners

Foto: Marta Ejsmont; Cortesia di Msn Varsavia

A Varsavia un nuovo polo per il «Rinascimento polacco»

Da vent’anni privo di sede permanente, il Museo d’Arte Moderna della città trova sede in uno spazio di 20mila metri quadrati

Richard Unwin

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Dopo aver vissuto per quasi due decenni senza una sede permanente, una delle più importanti istituzioni culturali polacche, il Museo d’Arte Moderna di Varsavia (Msn-Muzeum Sztuki Nowoczesnej w Warszawie) ha finalmente inaugurato un nuovo edificio nel cuore della capitale, salutato con entusiasmo dal mondo culturale del Paese. Costato circa 134 milioni di euro e interamente finanziato dalla Città di Varsavia, il museo di quasi 20mila metri quadrati, rivestito di cemento bianco, è stato progettato dagli architetti newyorkesi Thomas Phifer and Partners. Situato vicino al Palazzo della Cultura e della Scienza di epoca comunista, si presenta al pubblico in due fasi, a partire dall’inaugurazione dello scorso 25 ottobre. L’apertura delle gallerie, che presenteranno la collezione di arte polacca e internazionale del secondo dopoguerra, è prevista per febbraio 2025. 

Fondato nel 2005, il Msn ha operato in diversi spazi, tra cui, più recentemente, in un padiglione lungo la Vistola. I piani per una prima versione della sede permanente del museo, progettata dall’architetto svizzero Christian Kerez, si erano arenati nel 2012. Poi il concorso del 2014 da cui è emerso il progetto vincitore, che comprende anche un teatro. La Polonia sta vivendo «un importante Rinascimento», dice Phifer, con una trentina di nuovi spazi culturali costruiti nell’ultimo decennio.

Nel descrivere il nuovo edificio come «una grande opportunità», la storica direttrice Joanna Mytkowska afferma che l’istituzione «sarà in grado di invitare e lavorare con un pubblico molto più vasto. Potremo ampliare il nostro campo di attività e produrre un programma espositivo più ampio e approfondito. Allo stesso tempo, speriamo di mantenere la nostra flessibilità e lo spirito ardito delle nostre origini». Mytkowska è alla guida del Msn dal giugno 2007, poco prima che l’attuale primo ministro polacco, Donald Tusk, iniziasse il suo primo mandato. Nonostante il successivo periodo di governo della Destra, dal 2015 al 2023, in cui il partito polacco Diritto e Giustizia è stato spesso ai ferri corti con il mondo artistico e culturale causando diverse epurazioni, Mytkowska è riuscita a sopravvivere. Oggi, con la rielezione di Tusk nel 2023 e in considerazione del «profilo nazionale e internazionale del Msn», spiega Mytkowska, sembra che il Governo centrale possa tornare a partecipare alla gestione dell’istituzione insieme alla Città di Varsavia. La direttrice aggiunge che il museo è impegnato a «sviluppare ulteriormente la collezione con opere della scena locale e della tradizione dell’Europa orientale». Tra gli artisti attualmente rappresentati nella collezione ci sono molte donne, tra cui Magdalena Abakanowicz, Mária Bartuszová, Sarah Lucas, Ewa Juszkiewicz, Sandra Mujinga, Senga Nengudi, Alina Szapocznikow, Rebecca H. Quaytman e Vivian Suter.

Una veduta esterna del nuovo Msn di Varsavia progettato dallo studio newyorkese Thomas Phifer and Partners

Richard Unwin, 11 novembre 2024 | © Riproduzione riservata

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