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Il ministro Gennaro Sangiuliano e Francesco Sirano direttore del Parco Archeologico di Ercolano

Foto © Emanuele Antonio Minerva ‐ Ministero della Cultura

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Il ministro Gennaro Sangiuliano e Francesco Sirano direttore del Parco Archeologico di Ercolano

Foto © Emanuele Antonio Minerva ‐ Ministero della Cultura

A Herculaneum si torna in spiaggia

Dopo lavori durati anni riaperta il 19 giugno l’antica spiaggia dove nel 79 d.C. trovarono riparo gli ercolanesi in fuga dall’eruzione del Vesuvio

Graziella Melania Geraci

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Il nuovo assetto e la completa fruibilità dell’area della spiaggia all’interno del Parco Archeologico di Ercolano hanno comportato il drenaggio delle acque piovane e quelle di risalita che occupavano la superficie, e un riempimento per ricreare il livello della spiaggia del 79 d.C. Fino ai primi anni 2000 la zona appariva invasa da un acquitrino e solo grazie a una passerella metallica era possibile avvicinarsi ai fornici occidentali. L’acqua depositata rappresentava inoltre un pericolo per la stabilità dei fronti di scavo e dei monumenti antichi creando un paesaggio mai esistito nel sito. L’antica spiaggia era costituita infatti da sabbia vulcanica di colore nero da cui emergeva, in alcuni punti, una piattaforma tufacea sottostante; i lavori, durati anni, rievocano l’aspetto del litorale al momento dell’eruzione e ne consentono la piena fruizione.

Ora i visitatori possono passeggiare lungo la fascia costiera avendo una percezione più reale della città e osservare da vicino gli oltre 300 calchi delle vittime dell’eruzione, rifugiate all’interno di alcuni magazzini legati all’approdo. Fu proprio sulla spiaggia, infatti, che trovarono riparo i fuggiaschi ercolanesi sorpresi dall’eruzione, morti istantaneamente per una nube ardente di oltre 400 gradi e sigillati nella posizione in cui si trovavano dalle onde di fango. Il prosieguo dei lavori consentirà successivamente il ricongiungimento della spiaggia ai nuovi scavi ove è presente la Villa dei Papiri.

L’inaugurazione della nuova area percorribile è avvenuta alla presenza del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, guidato alla spiaggia e ai cantieri della Casa dell’Atrio a Mosaico e a quella del Colonnato Tuscanico, dal direttore del Parco Archeologico di Ercolano, Francesco Sirano insieme con Jane Thompson, responsabile del partenariato pubblico-privato del Packard Humanities Institute che ha contribuito nel corso degli anni alla realizzazione del progetto («Herculaneum Conservation Project»).

Le Domus visitate si inseriscono in un progetto più ampio che ne vedrà la riapertura dopo molti decenni insieme alla Casa dell’Apollo Citaredo, Casa a Graticcio, del Mobilio Carbonizzato e del Sacello di Legno. La manutenzione e il restauro ha lo scopo non solo di rendere di nuovo fruibile parte fondamentale del Parco Archeologico di Ercolano ma anche di portarlo a un livello di manutenzione ordinaria.

È saltata, invece, per motivi contingenti, la visita del ministro alla domus dell’Erma di Bronzo dove continuano le operazioni di pulitura del dipinto murale vandalizzato con un pennarello indelebile il 2 giugno scorso. Individuato il solvente utile per la pulitura, si parla ora di migliaia di euro quale risarcimento del danno da parte del turista olandese, cifra che sarà definita solo alla fine delle operazioni di restauro. Risale proprio a gennaio la legge, fortemente voluta da Sangiuliano, che prevede una sanzione per chi danneggia, deturpa o imbratta beni culturali.

Graziella Melania Geraci, 20 giugno 2024 | © Riproduzione riservata

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