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MatteoThun © Nacho Alegre

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10 passi verso Artissima | Matteo Thun

10 personalità d’eccezione raccontano la loro «Transformative Experience» in attesa della fiera d’arte contemporanea

Cristina Giopp

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Artissima si prepara a inaugurare la sua 29esima edizione, dal 4 al 6 novembre 2022, presso l’Oval Lingotto di Torino. La principale fiera italiana d’arte contemporanea, quest’anno diretta da Luigi Fassi, fa il suo atteso ritorno con 174 gallerie italiane e internazionali, 4 sezioni consolidate (Main Section, New Entries, Monologue/Dialogue e Art Spaces & Editions) e 3 sezioni curate (Disegni, Present Future e Back to the Future) che rimarcano la rilevanza internazionale e confermano un forte segnale di continuità nonché di proiezione al futuro.

Il tema che farà da filo conduttore è «Transformative Experience», un concetto elaborato dalla filosofa americana L.A. Paul e pubblicato nell’omonimo testo da Oxford University Press. Secondo l’autrice un’esperienza trasformativa è un evento che, senza poter essere valutato in anticipo, può cambiare radicalmente la persona che lo vive, mettendone in crisi le aspettative prefigurate razionalmente e aprendo la prospettiva verso l’ignoto. Essere aperti al cambiamento, cogliendo le continue innovazioni e i sempre nuovi scenari che si dispiegano di fronte a noi, è da considerarsi ormai un carattere indispensabile delle persone che vivono il proprio tempo.

E allora, in attesa che Artissima apra le porte, andiamo alla scoperta del tema in 10 passi, intervistando 10 personalità che si sono distinte ognuna nel proprio campo e la cui esperienza può essere d’ispirazione. Quale scelta di vita, fatto o evento li ha cambiati profondamente, rendendoli persone diverse? Insomma, qual è stata la loro «Transformative Experience».

Questa è la volta di di Matteo Thun, Architetto e designer.

La sua storia in 3 righe.
Sono nato a Bolzano, ho studiato con Oskar Kokoschka ed Emilio Vedova presso l’accademia di Salisburgo e mi sono laureato all’università di Firenze. Ho lavorato per Ettore Sottsass, col quale ho co-fondato il gruppo Memphis nel 1981. Nel 1983 ho fondato il mio studio di architettura e design. Inoltre, siamo noti per la qualità ambientale dei nostri progetti e il nostro approccio responsabile verso l'architettura, il design e la comunicazione.

Qual è stata la sua «Transformative Experience» culturale?
Ettore Sottsass e il fatto di aver fondato Memphis insieme. Penso che, con Memphis, siamo riusciti a stimolare i sensi e a portare l’industria verso un processo di rethinking.

Con quale artista (vivente e non) le piacerebbe prendere un caffè ad Artissima e perché?
Con il concept artist Augustas Serapinas da Vilnius, Lituania. Mi piacerebbe parlare con lui rispetto al suo approccio verso i materiali, della loro patina,
della loro forza... sulla funzione dei suoi oggetti nello spazio e sull'importanza dell’ambiente circostante.

Cristina Giopp è storica dell’arte e divulgatrice (Ig: thegirlinthegallery)

Qui gli altri 10 passi già pubblicati:
1. Luigi Fassi
2. Alessio Vannetti
3. L.A. Paul
4. Ohad Naharin
5. Andrea Molaioli
6. Pier Luigi Pizzi
7. Matteo Thun
8. Emilio Re Rebaudengo
 

MatteoThun © Nacho Alegre

Cristina Giopp, 27 ottobre 2022 | © Riproduzione riservata

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